D: Il POLI' ATTUALMENTE E' CHIUSO. Se sarà eletto sindaco, cosa intende fare di quella struttura?
R: Siamo stati tra i principali artefici della nascita del Polì come centro polifunzionale per lo sviluppo delle attività natatorie, in particolare per il servizio di riabilitazione in acqua (che ha rappresentato un’eccellenza a livello sovracomunale), integrato con uno spazio palestra.
L’idea iniziale di una compartecipazione pubblico/privato si è rivelata indubbiamente molto complessa, ma le amministrazioni succedutesi negli ultimi quindici anni hanno scelto la via dei proclami di risanamento senza affrontare il nodo dell’identità che si voleva dare al Polì. Il Covid ha fatto il resto e il centro è chiuso da ormai più di quattro anni.
Una soluzione seria e sostenibile nel tempo passa da una risposta chiara a questa domanda: la piscina è un servizio pubblico essenziale o no? Se la risposta è sì, come noi riteniamo, bisogna che l’amministrazione pubblica sia disposta a investire risorse per garantire questo servizio, così come si fa anche per le palestre comunali e per il campo Torriani.
NOVATESÌ si impegnerà attivamente per riaprire alla frequentazione il Polì proseguendo nell’impegno da noi profuso in questa legislatura per quello che è un “bene comune”, e quindi senza colori di parte. È stato fatto un importante lavoro sulle strutture per mantenere in efficienza il centro, riuscendo a superare solo in parte le contrarietà della maggioranza attuale. Questo permetterà di ridurre i tempi per la definizione di un piano serio per riportare il Polì ad un funzionamento regolare, attraverso la collaborazione con uno o più soggetti privati qualificati e interessati alla gestione del centro nella sua totalità.
Articolo pubblicato da "Il NOTIZIARIO"